Per promuovere il turismo bisogna “fare rete” sul territorio

Ormai lo si sente ripetere su vari fronti, a più riprese: al giorno d’oggi per promuovere il turismo è necessario uscire dal proprio guscio e imparare a “fare rete” sul territorio.

L’ideale è quello dell’ “unione fa la forza”, in cui più operatori uniscono le proprie capacità e risorse per operare all’unisono con obiettivi comuni: far crescere insieme la propria destinazione turistica e renderla più appetibile agli occhi dei visitatori, per promuovere il turismo.

Ma cosa vuol dire esattamente “fare rete” nel turismo e cosa comporta?

Cosa vuol dire fare rete per promuovere il turismo?

Fare rete (o “fare sistema”, per riprendere un’altra ricorrente espressione in uso in questo contesto), significa collaborare tra “pari”, cioè tra operatori o enti turistici, anche se concorrenti, andando se possibile a coinvolgere tutto il territorio, su più livelli e anche “ai piani alti”. Gli sforzi sono sicuramente ripagati nel momento in cui in questa rete di operatori si riesce a trovare il supporto e il coinvolgimento anche delle amministrazioni locali, le associazioni di categoria, le proloco, gli imprenditori, etc.

L’impresa – fare rete nel turismo – non è cosa facile o scontata. Stabilita la comunione di intenti (“Facciamo qualcosa insieme per (ri)lanciare il nostro territorio! e promuovere il turismo“) si tratta di elaborare progetti comuni che soddisfino tutti, che trovino i giusti appoggi economici e che, soprattutto, trovino realizzazione concreta.

Gli ostacoli nel fare rete

Collaborare tra operatori lavorando fianco a fianco in nome di un progetto comune è possibile solo se l’amore per il proprio territorio e la voglia di fare (e di cambiare) è talmente forte da superare ogni campanilismo o competizione. L’auspicio è quello di uscire dalla logica dell’ “io contro tutti” e della gara con i propri competitor o quanto meno mettere in secondo piano gelosie e competitività per saper guardare oltre.

Fare rete deve significare:

  • confrontarsi: si deve uscire dal proprio individualismo per ragionare per il bene comune, considerando anche opinioni e prospettive diverse;
  • accogliere: una rete in ambito turistico per poter funzionare deve saper crescere, quindi accettando nuovi partner/soci, anche se potenziali competitor;
  • condividere: in una rete ci deve essere una comunione di intenti e di esperienze; se la mia esperienza può avere una qualche utilità ai fini della rete è bene condividerla con i partner;
  • crescere: l’obbiettivo comune non deve essere quello dell’equilibrio e della stasi, ma quello della crescita e dello sviluppo coordinato, insieme;
  • avere coraggio: se l’intento è ambizioso tanto meglio, unendo le proprie forze ed energie si può arrivare laddove i singoli sforzi non sono sufficienti;.

Un caso concreto: Matera e il Kit del turista

Un esempio concreto di rete nel turismo è il progetto pilota istituito per la città di Matera insieme a  Poste Italiane e l’Azienda di Promozione Turistica della Regione Basilicata. Attraverso un accordo di collaborazione con l’Associazione dei Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, Poste Italiane ha sviluppato, nell’ambito della iniziativa del “Kit del Turista”, iniziative di valorizzazione dei siti italiani sotto il patronato dell’Unesco, elaborando progetti congiunti con l’Associazione, diretti ai territori e alle aree di pregio contigue ai siti tutelati, creando così le condizioni di sostenibilità fra tutela del bene culturale e sviluppo economico dei territori.

Il Kit del Turista pensato per Matera ha un costo di 21,50 € e dà il diritto di accedere a un percorso culturale selezionato senza dover più pagare l’ingresso nei singoli musei con un risparmio del 25% rispetto alla somma del costo di tutti i biglietti d’ingresso acquistati singolarmente. L’accesso è facile e veloce: all’ingresso in città basta presentare la carta Postepay NewGift per poter iniziare la visita.

L’idea è quella di un sistema integrato in cui il turista può muoversi all’interno di una città d’arte in massima libertà usufruendo di tutti i servizi presenti (hotel, ristoranti, spettacoli, shopping) come se fosse la formula all inclusive di un villaggio turistico.

L’obbiettivo è quello di creare condizioni di sostenibilità fra tutela del bene culturale e sviluppo economico dei territori con un approccio “dall’alto”, con il sogno di poter realizzare un Sistema Integrato Turistico di tutto il Paese.

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